Il mancato aggiornamento catastale potrebbe costare caro ai beneficiari del Superbonus. L’Agenzia delle Entrate avvia controlli mirati e sanzioni per chi non ha comunicato le variazioni necessarie.
L’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’avvio di una nuova fase di controlli sul Superbonus 110%, concentrandosi sui casi in cui non è stato effettuato l’aggiornamento catastale degli immobili dopo i lavori di ristrutturazione. Una misura che, secondo i dati diffusi il 12 ottobre 2025, riguarda migliaia di contribuenti in tutta Italia. L’obiettivo è verificare la corrispondenza tra lo stato attuale degli edifici e le informazioni presenti negli archivi catastali. In caso di irregolarità, sono previste sanzioni e la possibile revoca delle agevolazioni fiscali.
Perché è obbligatorio aggiornare il Catasto dopo i lavori
Ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che modifica la struttura, la superficie o la destinazione d’uso di un immobile richiede un aggiornamento catastale. È una procedura obbligatoria che serve a mantenere allineati i dati tra Catasto, Agenzia delle Entrate e dichiarazioni fiscali.
Molti beneficiari del Superbonus 110% hanno però trascurato questo passaggio. Secondo una recente analisi dell’Agenzia, oltre 120.000 immobili risultano ancora con planimetrie o rendite non aggiornate. La mancata comunicazione può generare incongruenze nei documenti, mettendo a rischio la validità del bonus stesso.
L’aggiornamento catastale deve essere effettuato tramite un tecnico abilitato, che presenta la variazione attraverso la piattaforma Docfa. Tra i casi più comuni rientrano: l’ampliamento di superfici, la creazione di nuovi ambienti interni o la fusione di unità immobiliari. Anche modifiche minori, come la chiusura di un balcone o l’aggiunta di una veranda, possono richiedere l’aggiornamento.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non basta aver completato i lavori o ricevuto l’approvazione del Superbonus: l’immobile deve essere regolare anche dal punto di vista catastale. In caso contrario, l’incentivo può essere sospeso o revocato.
Le sanzioni previste e i controlli in arrivo
Dal 2025, i controlli sul Superbonus si concentreranno non solo sui requisiti energetici, ma anche sulla conformità catastale. I contribuenti che non hanno aggiornato il Catasto rischiano multe da 1.000 a 8.000 euro per omessa dichiarazione, oltre alla restituzione delle somme detratte in caso di irregolarità gravi.
L’Agenzia ha già predisposto un sistema di incrocio automatico dei dati tra i registri catastali e le comunicazioni Enea. Gli immobili con lavori conclusi ma senza variazioni registrate vengono segnalati per verifica. Nei casi più complessi, il Fisco potrà richiedere documentazione aggiuntiva o inviare un sopralluogo tecnico.
Tra gli elementi sotto osservazione ci sono soprattutto gli interventi che hanno comportato modifiche volumetriche o frazionamenti non dichiarati. Le sanzioni si applicano anche ai professionisti che hanno omesso la presentazione delle pratiche catastali, con segnalazione agli ordini di appartenenza.
È bene ricordare che la regolarità catastale è requisito fondamentale non solo per il Superbonus, ma anche per la vendita o successione dell’immobile. Un’abitazione con dati non aggiornati può subire blocchi nei rogiti o ritardi nei trasferimenti di proprietà.
Chi si accorge di non essere in regola può mettersi in regola attraverso la procedura di ravvedimento operoso, che consente di sanare l’omissione pagando una sanzione ridotta se la comunicazione viene presentata spontaneamente prima dell’avvio di controlli.
Superbonus e riforma del Catasto: verso un sistema più trasparente
L’attenzione crescente sul Catasto è parte della più ampia riforma fiscale che entrerà in vigore nel 2026. Il governo sta lavorando a un aggiornamento generale delle rendite catastali, con l’obiettivo di renderle più aderenti ai valori di mercato e di eliminare le discrepanze storiche tra zone e categorie immobiliari.
Il Superbonus 110%, ormai in fase di chiusura, resta al centro delle verifiche per la sua complessità e per l’elevato numero di abusi registrati negli ultimi anni. Le nuove misure di controllo puntano a evitare che edifici ristrutturati con fondi pubblici restino irregolari dal punto di vista urbanistico o catastale.
Il Ministero dell’Economia ha già segnalato che nel 2026 verranno introdotte procedure automatizzate per il confronto tra planimetrie digitali e dichiarazioni di lavori edilizi. In caso di difformità, il sistema genererà un alert diretto ai contribuenti e ai professionisti coinvolti.
Non a caso, molte associazioni di categoria hanno invitato i proprietari a verificare la regolarità dei propri immobili entro la fine del 2025, approfittando dei tempi ancora disponibili per aggiornare la documentazione senza incorrere in sanzioni pesanti.
Il messaggio dell’Agenzia è chiaro: il Superbonus resta una grande opportunità, ma richiede trasparenza totale. Chi ha beneficiato dell’incentivo dovrà assicurarsi che il Catasto rifletta fedelmente la realtà dei lavori, per evitare di perdere le agevolazioni conquistate.