Ottobre porta con sé una serie di scadenze fiscali cruciali per imprese, professionisti e contribuenti, con un’affollata deadline fissata al 31 del mese. Tra i modelli più rilevanti spiccano il Modello 770/2025, il Modello IRAP 2025 e il Modello Redditi 2025, tutti relativi all’anno d’imposta 2024. Una giornata da segnare sul calendario per evitare sanzioni e complicazioni con l’Agenzia delle Entrate. A poche settimane dall’appuntamento, è essenziale comprendere chi è coinvolto, quali documenti presentare e le alternative disponibili in caso di ritardo nella consegna.
Modello IRAP 2025: l’obbligo per le attività produttive regionali
Il 31 ottobre rappresenta la scadenza ultima per la presentazione del Modello IRAP 2025, con cui si dichiara l’imposta regionale sulle attività produttive riferita all’anno fiscale 2024. Questa imposta coinvolge tutte le imprese e gli enti che svolgono attività organizzate in modo autonomo su territori regionali. Dalla produzione alla prestazione di servizi, il presupposto dell’IRAP è legato all’esercizio abituale di attività che generano valore economico. Nel dettaglio, il tributo si applica anche alle società, agli enti pubblici e privati, nonché agli organi statali che operano nel territorio regionale. La dichiarazione deve dettagliare i dati relativi all’attività svolta nel 2024, consentendo agli enti territoriali di definire le imposte dovute. Trascurare questa scadenza comporta rischi concreti: l’omissione o il ritardo possono dar luogo a pesanti sanzioni amministrative.
Modello 770/2025: il ruolo strategico dei sostituti d’imposta
Sempre entro il 31 ottobre, devono presentare il Modello 770/2025 tutti i soggetti che, nel corso del 2024, hanno operato come sostituti d’imposta, trattenendo e versando ritenute alla fonte su redditi da lavoro, dividendi, interessi e altre operazioni finanziarie. Parliamo dunque di aziende, enti, intermediari finanziari e professionisti obbligati a comunicare l’esito di queste trattenute. Il modello non riguarda solo la rendicontazione delle ritenute effettuate, ma include anche i versamenti, eventuali compensazioni e crediti d’imposta utilizzati nel corso dell’anno. Vanno inoltre inserite le somme liquidate a seguito di pignoramenti presso terzi. Un quadro complesso che riflette l’ampiezza delle responsabilità di chi agisce da sostituto d’imposta, chiedendo di rispettare standard precisi per evitare controlli e penalità.
Modello Redditi 2025 e le opportunità per chi non ha presentato il 730
Il terzo importante adempimento fiscale con scadenza il 31 ottobre è la presentazione del Modello Redditi 2025, indirizzato in particolare a chi non ha potuto o voluto consegnare il 730 entro la fine di settembre 2025. Una dichiarazione che raccoglie tutti i redditi conseguiti nel 2024 e permette di indicare spese detraibili e deducibili come quelle sanitarie, universitarie o per attività sportive dei figli. Se dal modello emergono crediti d’imposta, il contribuente può optare per il rimborso diretto, che viene accreditato su conto corrente se comunicato all’Agenzia delle Entrate, oppure con assegno vidimato. In caso di debito fiscale, invece, è necessario procedere al versamento tramite Modello F24, verificando se la situazione richiede un ravvedimento operoso prima di pagare. Per tutte e tre le dichiarazioni, il canale di trasmissione è esclusivamente telematico. La presentazione può avvenire in modo diretto dal contribuente oppure tramite intermediari abilitati, come commercialisti o consulenti del lavoro, figure ormai indispensabili nella complicata gestione contabile e fiscale. Se la scadenza del 31 ottobre viene mancata, è possibile presentare la dichiarazione tardiva entro 90 giorni, fino al 29 gennaio 2026, pagando una sanzione fissa di 25 euro per ogni modello da regolarizzare. Oltre questo limite si configura un’omissione che attiva procedure di recupero con sanzioni più pesanti e senza possibilità di ravvedimento. Il mese di ottobre si conferma così uno snodo fondamentale nell’anno fiscale, con modelli che coinvolgono diversi profili contribuenti e obblighi da rispettare con cura per evitare conseguenze onerose. La precisione nella compilazione e l’attenzione alle scadenze restano le migliori difese per gestire questa complessa tornata fiscale.