Il Conto Termico 3.0 punta a sostituire impianti datati con soluzioni più efficienti.
Gli interventi ammessi includono: installazione di pompe di calore, caldaie a biomassa moderne, impianti ibridi, pannelli solari termici o fotovoltaici con accumulatori, sostituzione di infissi, posa di cappotto termico, e schermature solari. È anche prevista la possibilità di migliorare l’impianto di illuminazione degli edifici e introdurre sistemi che regolano i consumi, come sensori o domotica.
I beneficiari sono soggetti pubblici e privati: famiglie con immobili residenziali, proprietari di uffici, esercizi commerciali, studi professionali. Le agevolazioni non si limitano al residenziale. Per ottenere il rimborso bisogna rispettare requisiti tecnici: gli impianti non devono essere già efficienti per standard moderni, e i materiali usati devono appartenere a liste approvate. Il rimborso erogabile dipende dall’intervento e dal contesto: il decreto stabilisce percentuali massime per categoria, con valori differenti per edificio privato o pubblico.
Come presentare la domanda e dove
La domanda va presentata attraverso il portale dedicato, entro tempi prefissati, con documentazione tecnica, preventivi e schede tecniche degli interventi. Il decreto è già pronto e dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, rendendo esplicito l’assetto operativo. Le agevolazioni saranno concesse a rimborso o a incentivo diretto, a seconda dei casi, con graduatorie in base a criteri come efficienza, costo per kW risparmiato e localizzazione dell’edificio.
L’idea è che chi avvia i lavori dal 25 dicembre in avanti possa beneficiare del contributo; chi effettua opere prima potrebbe non essere eleggibile, a meno che non siano previsti periodi transitori. Per i lavori combinati — ad esempio pompa di calore + pannelli solari — il bonus può essere “potenziato”, con percentuale extra, se l’installazione risponde ai parametri di integrazione stabiliti dal decreto.
L’obiettivo dichiarato è ridurre consumi, abbattere emissioni, favorire riqualificazione energetica diffusa. Per chi investe oggi, il beneficio economico si manifesta nel più lungo termine, con bollette più basse e valore immobiliare maggiorato.
Uno svantaggio potenziale è il ritardo nei fondi: se la disponibilità stanziata non copre tutte le richieste, le graduatorie possono esaurirsi rapidamente. Bisogna agire con prontezza e verificare fin da subito requisiti e costi preventivati.
Chi potrà “passare un Natale sereno” grazie a questi aiuti
I soggetti che trarranno miglior beneficio sono quelli con redditi medi o medio-bassi, che altrimenti faticano a sostenere investimenti consistenti per la riqualificazione. Un piccolo condominio, un privato con impianto datato, o un esercizio con spese di riscaldamento elevate, hanno potenziale margine per recuperare una parte significativa del costo. Se l’incentivo copre il 65% dell’intervento, l’investimento netto diventa sostenibile per molti: quella parte di spesa che prima era proibitiva diventa “raggiungibile”.
Chi ha già iniziato a valutare la sostituzione di impianti antichi — come caldaie a gasolio, vecchie pompe di calore — potrà accelerare la decisione basandosi su uno sconto anticipato. Se a questi lavori associano isolamento termico o infissi performanti, il miglioramento energetico diventa più evidente e il rimborso più favorevole. I piccoli imprenditori con uffici o negozi in aree urbane potrebbero usare il bonus per ridurre i costi di gestione e alleggerire l’impatto finanziario del caro energia.
Il Natale 2025 può essere più sereno per chi ha progettato e programmato: chi riesce a far partire il lavoro entro dicembre potrà contare su un contributo statale, riducendo il carico immediato. Per chi si muove d’anticipo, il bonus rappresenta un’opportunità concreta per migliorare l’efficienza della casa o del locale, con beneficio anche sul valore immobiliare nel medio termine.
Come funziona nelle regioni con clima freddo
Chi vive in regioni con clima freddo, dove i costi di riscaldamento gravano maggiormente, potrebbe avvertire l’impatto del bonus con maggiore intensità. Se l’intervento riduce i consumi del 20-30%, la bolletta può alleggerirsi in pochi anni, compensando l’investimento residuo. Negli edifici poco isolati, anche piccoli incrementi di prestazione termica concorrono a maggior comfort e meno dispersione.
Resta il tema della burocrazia: la domanda va compilata correttamente, i documenti tecnici devono essere aggiornati e la prova degli interventi deve essere conforme. Chi sbaglia può ritrovarsi escluso anche se avrebbe diritto al bonus. La chiave per “passare un Natale sereno” è prepararsi, fare stime realistiche, raccogliere preventivi tecnici e presentare domanda appena il decreto diventa operativo.
Per molti, questo bonus dal 25 dicembre segna un cambio di passo: da spesa onerosa a investimento agevolato, da attesa a intervento. Con il meccanismo giusto, si può guardare al freddo prossimo con meno apprensione.